Di racconti intimi e ibridazione di generi
Le recensioni di “Viva l’Italia, le morti di Fausto e Iaio” e “Expectant”
Ciao Orecchiabilinə,
sono periodi di grandi cambiamenti e confusionei per entrambi i vostri scribacchini, quindi questa newsletter vi arriva con oltre una settimana di ritardo. Per farci perdonare abbiamo scelto due cose molto belle da ascoltare (si, lo facciamo sempre, ma lasciateci far finta di essere più smargiassi del solito).
Giacomo supera alcuni dei suoi più radicati preconcetti e vi porta dentro gli anni di piombo con Viva l’Italia, le morti di Fausto e Iaio, un podcast che mescola splendidamente realtà e finzione per raccontare senza sensazionalismi un delitto irrisolto. Chiara invece ha ascoltato per voi Expectant una delicata e intima serie audio sul tema della maternità e come si concilia (o forse no?) con la crisi climatica.
Pronti, partenza, play!
Viva l’Italia, le morti di Fausto e Iaio, Scarpetti/Corrias per RaiPlay Sound/Rai Radio 3 🇮🇹
Qualche settimana fa mi trovavo sotto gli scintillanti riflettori del Teatro Carcano per premiare il miglior podcast fiction italiano agli Italian Podcast Awards e mentre lo facevo, cercando di metterci tutta la mia (poca) professionalità, pensavo a quanto fosse strano che proprio io fossi stato a invitato a fare da gran cerimoniere per i podcast di finzione, in assoluto una delle cose che più faccio fatica ad ascoltare e apprezzare, visto quanti di loro sono afflitti da gravi casi di “attorismo” (attorismo: sostantivo maschile che indica quei momenti in cui un impettito attore declama il suo copione rilegato in pelle di cuoio con tono e pronuncia arrogante di chi “ha studiato teatro”) (pensate a Nic Cage che vi parla pazzissimo nelle orecchie senza che possiate ammirarne le sue iconiche pettinature).
Quando Santa Daria Corrias, la paladina degli audio documentaristi italiani, ci ha scritto per avvisarci dell’uscita di Viva l’Italia, le morti di Fausto e Iaio, un podcast tratto da uno spettacolo teatrale, la mia prima reazione è stata quindi quella di scappare urlando. Da vero professionista quale sono però mi sono messo in ascolto e…wow!
Viva l’Italia è un podcast in sei puntate in cui ci viene raccontata la storia dell’omicidio di Fausto e Iaio, due ragazzi diciottenni uccisi a colpi di pistola in uno di quei tanti (troppi) delitti irrisolti che hanno segnato gli anni di piombo. La loro storia si intreccia con le tensioni sociali e politiche di quel periodo, dallo spaccio di eroina all’eversione di destra, passando per le B.R. e il rapimento di Aldo Moro. La storia dell’insensata uccisione di due ragazzini diventa quindi la chiave per esplorare quello che è successo in uno dei periodi più turbolenti della storia italiana, cercando di darne una lettura più ampia e di tracciarne i collegamenti con i giorni nostri.
Lasciando il grande lavoro sul contenuto da parte, quello che rende Viva l’Italia veramente speciale è come il duo Scarpetti/Corrias hadeciso di raccontarlo, affiancando alla parte di finzione del podcast interviste, queste reali, realizzate con alcuni dei protagonisti di quegli anni. Il risultato è un riuscito mix tra finzione e realtà, in cui i due mondi si intersecano fino quasi a confondersi, trasformando così un copione teatrale in un raffinato esperimento radiofonico. La narrazione è affidata interamente al montaggio, supportato dal racconto in prima persona dei personaggi “recitati”, che, in alcuni riuscitissimi momenti, sembrano elevarsi dai fatti che raccontano e offrirci una visione d’insieme della storia, per poi farci ripiombare con loro dentro il racconto in attimi di grande impatto emotivo. A completare l’opera ci pensa un certosino lavoro sul sound design che, attraverso rumori di ambiente e telegiornali dell’epoca, trascina di peso l’ascoltatore dentro gli anni settanta.
Viva l’Italia, le morti di Fausto e Iaio è un piccolo grande capolavoro di radiofonia, che riesce a sfruttare tutte le possibilità del mezzo e le mette al servizio di una storia che, forse, si sarebbe potuta raccontare solo così. Dopo il recente Morte di un giallista bolzanino, il podcast di Scarpetti e Corrias è un altro riuscito esempio del lavoro che RaiPlay Sound sta facendo negli ultimi anni, dando spazio agli autori per giocare con generi e modalità di narrazione che si discostino un po’ da quelle ormai tristemente standardizzate di molti dei podcast che arrivano alle nostre orecchie.
Expectant, Pippa Johnston 🇺🇸
Parlare di gravidanza è come parlare di soldi: sembra sempre di cadere in trappole fatte di giudizi non richiesti, profonde incomprensiomi e tutta una serie di fastidiosi malumori, lasciando ai partecipanti della discussione una strana sensazione di distacco. Chi affronta l’argomento solitamente è chi una scelta l’ha già compiuta, piantando la bandiera delle proprie convinzioni nel campo di chi vuole avere figli o di chi proprio non ci pensa. Chi vive nel limbo dell’indecisione o del dubbio si ritrova così in uno stato di gran confusione, in cui gli interlocutori possibili sono sempre propensi a validare, più che a discutere, la propria scelta. Pensateci un attimo: avete mai sentito parlare pubblicamente, con naturalezza e con fermezza, qualcuno che esprimesse la propria indecisione riguardo una potenziale gravidanza? Ecco, no. Chi è nel dubbio tace e spesso vive la propria vita con quel pensiero che lo segue a distanza, come la nuvoletta di un fumetto. Expectant dà forma a quel pensiero, aiutando chi ascolta a trovare le proprie parole per farci i conti.
Expectant è una serie audio che mescola il racconto autobiografico con espedienti narrativi di finzione, documentando i moti interiori di Pippa Johnstone, autrice e personaggio centrale del podcast, una volta scoperto di essere incinta. Nel corso dei sei episodi di Expectant, Johnstone traccia l’oscillare dei suoi pensieri, che ondeggiano tra la scelta di portare avanti la gravidanza in un mondo reso sempre meno abitabile dalla crisi climatica e il razionale rifiuto di mettere alla luce una nuova vita in un pianeta ormai alle corde. Il mondo interiore di Johnstone diventa il punto di partenza per conversazioni spesso emotivamente complicate, con chi fa ricerca sul cambiamento climatico ed esperti di salute mentale, intervallate da autentiche discussioni a microfoni aperti con amici equamente divisi tra quelli che hanno figli e chi invece ha deciso di non averne. L’intimità di queste conversazioni culmina con l’episodio Ultrasound, in cui la madre di Johnstone le regala la sua esperienza, tornando indietro con la memoria per raccontarle chi era prima di diventare madre e come ha deciso di fare il grande passo. Johnstone non cade mai nel sensazionalistico e non è mai giudicante verso entrambe le opzioni, se così le vogliamo definire. Il suo modo di porsi nei confronti di questa questione è spontaneo e curioso, mantenendo un mentalità aperta di fronte a una scelta che, cambiamento climatico o meno, non è mai stata semplice.
Ascoltando Expectant, sembra quasi di assistere a un’intercettazione ambientale dei pensieri più intimi e sinceri di Johnstone, complice anche un suono naturale, con il microfono esposto al vento, al rumore del frigo in casa, ai sospiri e alle sfregature. Un suono che riflette in toto l’intera esperienza di ascolto accogliente e coccolosa come, paradossalmente, l’abbraccio confortante di una mamma.
🎧 Consigli di ascolto: non è un podcast per chi possiede un utero, è un podcast che aiuta a entrare nei panni di un’altra persona, qualsiasi siano i propri organi genitali, provate almeno con il primo episodio!
🧁 Bonus: consiglio di leggere l’intervista a Pippa Johnstone fatta da Kattie Laur nella sua newsletter Pod the North
Bene, anche per oggi è tutto. Ora, srotolate i fili delle cuffiette e iniziate ad ascoltare! Sentiamoci su Instagram e se vi va, condividete questa newsletter con qualcuno che pensate possa apprezzarla.
Chiara & Giacomo