Ciao Orecchiabilinə vecchi e nuovi,
un paio di settimane fa il buon Francesco Costa ha deciso di suggerire questa umile newsletter su Morning, facendoci sobbalzare i cuori di gioia ed esplodere i telefoni di notifiche. Per voi che ci avete scoperto così, a scrivervi sono Giacomo e Chiara, due malati di podcast che si sono incontrati a Berlino un po’ per caso quando in Italia ancora nessuno sapeva cosa fossero questi oscuri manufatti audio. Orecchiabile è nato dall’esigenza di trovare altre persone come noi che amano avere delle storie nelle cuffiette e aiutarle a trovare cose belle da ascoltare. Esistiamo da quasi due anni, abbiamo scritto un sacco di recensioni (ordinate per argomento per aiutarci a trovare la vostra prossima droga uditiva), lanciato un sitarello e da poco facciamo pure eventi in un posto bellissimo a Bologna (e prima o poi in altre città).
Al momento del famigerato Morning di cui sopra, eravamo entrambi all’inizio di lunghi viaggi nel continente americano e mentre leggete questa email che abbiamo debitamente programmato, i vostri scribacchini preferiti sono ancora felicemente oltreoceano, persi tra gli sconfinati spazi di California e Bolivia. Visto che vi si vuole bene, abbiamo lo stesso trovato il modo di spedirvi questa missiva e regalarvi un paio di splendidi ascolti con cui attendere il nostro ritorno in patria.
Ad aiutarci in questo erculeo sforzo ci ha pensato Andrea Morbio, un produttore audio di tutto rispetto (qui un paio di link a suoi lavori) e un gradito compagno di newsletter con la sua Podcastini. Andrea vi racconterà di scomparse avvenute sullo sfondo di un’Italia brulicante di servizi segreti e gruppi sovversivi con Omissis, mentre Giacomo ritorna nella sua Berlino per seguire l’incredibile storia di un tunnel scavato sotto il Muro. A condire il tutto una mini recensione di Malalingua, un podcast per appassionati di lingua, e la segnalazione di due gustosissime opportunità targate Radio Papesse per chi i podcast vuole anche farli.
Pronti, partenza, play!
Tunnel 29, BBC 🇬🇧
Quando si arriva a Berlino per la prima volta si finisce sempre per andare a visitare quel pezzo di Muro tutto graffiti e selfie che si trova lungo la Sprea, il fiume che attraversa la città tagliandola a metà. È lì che l’ignaro visitatore inizia a immaginarsi un muro bello dritto, che separa in maniera netta l’Est e l’Ovest seguendo la razionalità dettata da un chiaro confine geografico e dagli spazi aperti che lo circondano. Niente di più sbagliato. Il Muro era ovunque. Piazzato con accurata noncuranza cartografica, si estendeva in tutte le direzioni, interrompendo strade, tagliando a metà case e distruggendo il tessuto sociale dei berlinesi tutti.
Tunnel 29 è la storia di come una banda di improbabili personaggi ha speso un anno della propria vita per scavare un tunnel sotto il Muro, nella speranza di potersi ricongiungere con amici, amanti e familiari. La storia è ricostruita tramite la viva voce di alcuni dei protagonisti e un rigoroso lavoro di ricerca nella montagna di fascicoli che la Stasi aveva raccolto su molti di loro.
Il personaggio principale del racconto è Joachim Rudolph, uno studente di ingegneria che, pochi mesi dopo essere rocambolescamente scappato dalla D.D.R., viene convinto da un paio di pittoreschi italiani a infilarsi sotto terra e rischiare nuovamente la vita per aiutare chi è rimasto a Berlino Est. Intorno a lui si muove uno scapestrato insieme di rifugiati pieni di amore, spie dal capello pazzo e giornalisti americani senza scrupoli, in un caleidoscopio di storie espertamente intrecciate da Helena Merriman, l’autrice del podcast.
Gli episodi durano una quindicina di minuti l’uno e, come in un romanzo thriller del miglior Le Carré, il racconto procede attraverso continui cambi di prospettiva, spostando l’attenzione da un personaggio all’altro per tenere sempre alta la tensione narrativa. La storia è talmente ricca di giravolte e colpi di scena che, una volta ascoltata la prima puntata, vi sarà praticamente impossibile smettere e vi troverete spesso a esclamare ad alta voce dei sentitissmi “maccosa?” per la gioia e l’ilarità di chi vi sta intorno. In mezzo a questo turbinio di azione, Tunnel 29 riesce anche a prendersi delle pause, con Merriman a regalare agli ascoltatori deliziosi particolari della vita nelle due Berlino attraverso piccoli illuminanti dettagli.
Un paragrafo di amore se lo merita anche il solido sound design di Eloise Whitmore che, senza essere invasivo, contribuisce a far sentire (letteralmente e figurativamente) all’ascoltatore tutta la claustrofobica ansia che si deve provare nello scavare un tunnel sotto una zona militare. Particolarmente azzeccata si rivela anche la scelta, normalmente deplorevole, di far doppiare alcuni dei protagonisti da attori per rendere più intellegibili le loro interviste.
In un periodo in cui i gelidi spifferi della Guerra Fredda sembrano più vicini che mai, Tunnel 29 ci ricorda quanta stupida disperazione gli esseri umani siano in grado di infliggersi a vicenda, finendo per commuovere in un paio di occasione anche il vostro normalmente impassibile recensore.
🎧 Consigli di ascolto: il podcast è una delle vecchie stagioni di Intrigue, un podcast della BBC di cui niente sapevo. Dovete scorrere un pochino il feed per arrivarci. Decliniamo ogni responsabilità sulla qualità delle altre stagioni (almeno fino a quando non le abbiamo ascoltate).
🧁 Bonus: la storia del Tunnel 29 è stata raccontata anche da questo documentario, Se avete intenzione di ascoltare il podcast, vi consiglio di guardarlo solo dopo l’ascolto. Il perché non ve lo posso dire.
Questo numero di Orecchiabile vi arriva anche grazie all’amorevole supporto economico di Spreaker. Ve lo diciamo perché vogliamo essere il più trasparenti possibile e per rassicurarvi che, siccome teniamo molto a voi lettori, ci premuriamo di lavorare solo con persone belle che fanno cose che vale davvero la pena di ascoltare.
Malalingua, Ilenia Zodiaco
Se un giorno vi trovaste a passare in quel luogo virtuale e immaginario che sono gli uffici di Orecchiabile, è molto probabile che ci trovereste intenti a discutere di grammatica e linguaggio nella nostra sala riunioni con sedie in pelle di podcaster. Tra gli studi in semiotica di Chiara e quelli di filosofia del linguaggio di Giacomo, ci capita spesso di passare ore a cianciare di come le cose andrebbero dette e scritte (per poi dimenticarcene un secondo dopo e fare strafalcioni a destra e a manca).
Diventa quindi facile capire perché noi si sia particolarmente contenti di parlarvi di Malalingua, il podcast sulla comunicazione linguistica che il Prime Program di Spreaker ci ha chiesto di sussurrare alle vostre orecchie quest’oggi. In questo confettino audio autoprodotto, Ilenia Zodiaco riprende ed espande il percorso iniziato con l’amatissimo Linguacciuta, tornando finalmente a parlare di linguaggio dentro un microfono per la gioia di noi tutti.
Tra un excursus sulle trasformazioni che le lingue subiscono durante le guerre, un’analisi del significato socio-culturale degli emoji e riflessioni su slang e sottocodici linguistici a partire dal cörsivœ, Zodiaco è bravissima a trovare spunti nell’attualità che le permettano di esplorare “tutti i pertugi del nostro sparlare”, sottolineando l’estrema vitalità di quei monoliti che a volte sembrano essere le lingue e loro regole. Con la giusta miscela tra nerdismo linguistico e nazional-popolarismo, Malalingua è il podcast perfetto per capire quel che ci esce dalle corde vocali, analizzarne motivi e conseguenze e, perché no, riderci sopra.
Omissisis, Loredana Lipperini per Rai Radio 3 🇮🇹
a cura di Andrea Morbio
Il 1980 è stato l’anno di Ustica, della strage di Bologna, dell’omicidio di Walter Tobagi e del giudice Gaetano Costa. In mezzo a questa scia di sangue la notizia della scomparsa di una giornalista che stava preparando un reportage in Libano ha subito il torto più grande: l’oblio. Omissis, una serie originale di Rai Radio 3, ripercorre una vicenda fitta di misteri sulla quale ancora oggi grava il segreto di Stato.
A sottrarre la storia di Graziella De Palo dalle grinfie dell’oblio è stata una voce amica, quella di Loredana Lipperini che conosceva Graziella dai tempi del liceo. La voce narrante ci racconta in prima persona il vissuto di una ragazza nata a metà degli anni ’50 che insegue le tracce del traffico d’armi tra l’Italia e il Medio Oriente per conto di un prestigioso quotidiano nazionale. Il mistero della sua scomparsa si intreccia alla catena di eventi tragici che hanno insanguinato la penisola all’inizio di quel decennio. Se depistaggi, servizi segreti, gruppi sovversivi e casi irrisolti vi intrigano questo podcast è fatto proprio per le vostre orecchie.
Durante l’ascolto delle cinque puntate mi sono immedesimato nella voce narrante, sono entrato nella sua esperienza vissuta e per un attimo mi è sembrato di poter toccare con mano le lettere che ogni giorno Loredana e Graziella si scambiavano mentre vivevano la loro adolescenza nella Roma degli anni ’70. Un’ambizione comune le porterà appena ventenni a lavorare nella sede del Partito Radicale in via di Torre Argentina. Quel lavoro segnerà un punto di svolta nella vita di Graziella, una traiettoria inaspettata che nessuna delle due amiche aveva previsto.
Omissis ripercorre le tracce di un’amicizia spezzata in uno dei momenti più tragici della nostra storia repubblicana. È un racconto sui destini personali che hanno allontanato per sempre due amiche inseparabili. Lo consiglio a chi ama le storie narrate in prima persona, a chi si ostina a cercare la verità, a chi custodisce con cura il ricordo delle persone care.
Prima di lasciarvi andare ci teniamo tantissimo a segnalarvi i due bandi che Radio Papesse ha pubblicato qualche giorno fa. Ci sono le masterclass di YASS!, in cui per un prezzo irrisorio trenta fortunati avranno l’opportunità di parlare di audio con gente che ha lavorato su cose fantastiche come The Allusionist, The Heart e Welcome to Provincetown. E poi c’è l’amato Premio Lucia, in cui a aspiranti produttori audio viene chiesto di proporre una traduzione per le orecchie di uno di sei diari scelti da quel posto fantastico che è il Museo dei Diari. La partecipazione al bando ə totalmente gratuita (!) e i due progetti scelti vincono soldi e supporto per realizzarlo per davvero (!!). Che aspettate? Inondate le caselle Papesse di email.
Bene, anche per oggi è tutto. Ora, srotolate i fili delle cuffiette e iniziate ad ascoltare! Sentiamoci su Instagram e se vi va, condividete questa newsletter con qualcuno che pensate possa apprezzarla. Ci risentiamo tra due settimane!
Chiara & Giacomo