Meta recensioni e divulgazione scientifica
La recensione di “Shameless Acquisition Target” e “Ci vuole una scienza”
Ciao Orecchiabilinə,
Con la pancia ancora piena di tortellinə
dopo l’evento bolognese,
torniamo nel paese
delle recensioni ghiotte.
Facciamo un salto nella storia dell’audio
e atterriamo sulla scienza con persone dotte.
Recensire i podcast, che gaudio!
Un’intro in rima manda l’engagement rasoterra
ne sa qualcosa Michele Serra.
Shameless Acquisition Target, Laura Mayer 🇺🇸
Da un po’ di tempo a questa parte mi ritrovo a leggere notizie sull’industria dei podcast con un pelo di disillusione nei confronti della direzione in cui sembra si stia muovendo. Mi capita spesso di parlarne con Chiara e con le tante persone belle che abbiamo conosciuto da quando scriviamo Orecchiabile. Oggi ho deciso di approfittare di Shameless Acquisition Target per parlarne anche a voi. Ovviamente non mi sono dimenticato che questa è una recensione e prometto che cercherò di non uscire troppo dai binari ma ne vale la pena.
Siamo nel 2015 e Laura Mayer, l’autrice del podcast in questione, viene assunta come impiegata numero uno da Panoply, una società di produzione di podcast. Sono anni di fermento per chi lavora nell’ambiente. Con la deflagrazione di Serial si è creata un’incredibile e improvvisa attenzione intorno al mondo dell’audio. Iniziano a girare soldi e opportunità in abbondanza e si aprono spazi fino ad allora impensabili per esplorare nuovi modi di raccontare storie senza finire inglobati nelle intricate corse a ostacoli che sono le produzioni audiovisive. Mayer è al centro di tutto questo. Diventa il capo supremo di tutte le produzioni di Panoply e poi gira per un paio di altre aziende famosette, mentre succedono un paio di cose piuttosto grosse:
cinema e televisione iniziano a comprare i diritti per trasformare le storie raccontate da podcast in formato video.
inizia il grande gioco delle acquisizioni, in cui grandi conglomerati, spesso estranei al medium, si comprano tutte le case di produzione che trovano.
E qui iniziano i problemi.
L’industria dei podcast si popola rapidamente di gente che del mondo dell’audio non sa niente e che vuole solo creare prodotti in serie da vendere per cifre assurde alle televisioni. Si produce solamente in funzione di questo e non più per noi poveri ascoltatori, che ci siamo innamorati del mezzo anche per le peculiarità che lo distinguono dagli altri. I podcast si standardizzano e appiattiscono su formule trite e ritrite. I feed vengono abbandonati dopo poche puntate. Si macinano storie a ritmi assurdi sfruttando senza rispetto tutta la filiera produttiva, dagli autori ai tecnici audio.
Mayer ha vissuto e sofferto tutto questo dall’interno, vedendo vagoni di soldi passarle accanto (senza mai fermarsi) e assistendo in prima persona al degradarsi di tutto quel fervore creativo che girava intorno ai podcast. Shameless Acquisition Target è la sua risposta. Un podcast il cui unico scopo dichiarato è fare tantissimi soldi, possibilmente vendendo lo show e tutti i diritti ad esso collegati a una corporation gigante. Per far ciò, Mayer si lancia in un’esplorazione dell’industria dei podcast, alternando lucide e seriose riflessioni da insider a demenziali racconti di (dis)avventure personali e punteggiando il tutto con continui tentativi di vendere ad ascoltatori e ospiti qualunque cosa (se stessa inclusa) pur di mettersi in tasca dei bei dollaroni.
Grazie a una narrazione brillante e farcita di sano umorismo da millennial disillusa, Shameless Acquisition Target è al contempo un lavoro imprescindibile per chiunque si aggiri intorno al mondo dell’audio e una delle cose più divertenti che io abbia ascoltato negli ultimi mesi. In tempi di recessione e difficoltà economiche è anche un invito a chi dentro quel mondo ci lavora a smettere di inseguire gli altri media e tornare a produrre podcast che funzionino e stiano in piedi in quanto tali. Da annoiato osservatore del proliferare di serie annacquate e lavori senza personalità, un grande grosso grazie a Mrs. Laura Mayer con l’augurio che possa arricchirsi più di quanto desidera.
🎧 Consigli di ascolto: se vi ho molto tediato, potete rimediare ascoltando alcuni dei podcast a cui Mayer ha lavorato negli anni. Tra gli altri ci sono Bad Blood, Revisionist History e Death at the Wing.
Ci vuole una scienza, Mautino & Menietti, Il Post 🇮🇹
Non ho un genere di podcast preferito. Certo, ci sono cose con cui vado sul sicuro e altre che rifuggo, ma una chance solitamente la do a tutto quello che mi passa nelle orecchie. Tra le cose che faccio fatica ad ascoltare ci sono i podcast “conversazionali”, che spesso e volentieri finisco per abbandonare pochi minuti dopo aver messo play. Trovo molto difficile stare a sentire due persone che parlano tra di loro senza costrutto, saltando di palo in frasca da un argomento all’altro e, anche quando le premesse di fondo sono potenzialmente interessanti, finisco per annoiarmi, perdermi e mettermi a fare altro dopo pochi minuti.
Non è andata così con Ci vuole una scienza che anche se si presenta proprio come un temutissimo podcast conversazionale, limita le sue divagazioni intorno al solo mondo scientifico ed è costruito con lo scopo di aiutare chi ascolta a capirlo. Il format è tanto semplice quanto efficace: Mautino & Menietti, i Basettoni e Manetta della divulgazione scientifica italiana, pescano due o tre notizie uscite nell’ultima settimana, solitamente tra quelle riportate con particolare scalpore dai media generalisti, e si divertono a spogliarle del sensazionalismo e delle tragiche semplificazione dei titoli clickbait con cui vengono presentate. Così, ad esempio, un famoso studio dell’equipe dell’università Tal dei Tali del Trisconsin che afferma di poter fermare l’invecchiamento, diventa una storia più complessa, in cui si parla della validità degli esperimenti sui topi e di come risultati parziali vengano usati dai giornali per sparare titoloni senza costrutto (spoiler: i topi probabilmente non stanno tanto bene). Oppure, ci si addentra nei problematici meandri della clonazione di banane o si mettono i puntini sulle i sull'annosa discussione di cosa fare con l’acqua che bolle per risparmiare gas.
Ascoltare Ci vuole una scienza significa firmare un patto di longevità con la propria mente e crearsi qualche strumento in più per orientarsi nell’affascinante e ingarbugliato mondo della ricerca scientifica. Il podcast esce ogni venerdì e dura una trentina minuti che scorrono in fretta grazie alla invidiabile capacità di Mautino e Menietti di spiegare cose complesse in modo semplice, senza annoiare né confondere e punteggiando le loro discussioni con una velata ironia che rende l’ascolto piacevole. Se questo non bastasse, il curriculum di entrambi la dice lunga: uno divulgatore e giornalista de Il Post, l’altra divulgatrice scientifica di tutto rispetto con l’handle di Instagram più bello di sempre: @divagatrice.
🎧 Consigli di ascolto: vi incoraggio a non esitare nel fare una tirata di più puntate tutte insieme, ne uscirete cambiati, colti e scientificamente ingegnosi come i professori Marlin e Zapotec, per restare nella metafora disneyana.
⏭ Orecchie a 2x:
Nel mondo dei podcast accadono cose un po’ in continuazione e non sempre riusciamo, per motivi di spazio, tempo o (addirittura) linea editoriale, a segnalarvi tutto quello che vorremmo. Quindi eccovi un po’ di notizie fresche fresche in poche comode parole:
Megan Tan, che abbiamo amato e ammirato per Millennial e Snooze, ha fatto un pezzo splendido nell’ultimo episodio This American Life. Non sapevamo bene dove segnalarvelo, quindi facciamo che lo mettiamo qua.
A partire da questo mese, Giacomo ha iniziato a curare una piccolissima rubrica di consigli di ascolto su Rumore. In attesa di conquistare il mondo, siamo molto felici di avere uno spazietto cartaceo in uno dei nostri magazine preferiti.
Sono aperte le iscrizioni agli Italian Podcast Awards. A differenza della scorsa edizione, quest’anno tutti i podcast si possono candidare gratuitamente. Dopo l’abbuffata di premi di Morning dello scorso anno, ci aspettiamo molta più varietà tra i vincitori.
Bene, anche per oggi è tutto. Ora, srotolate i fili delle cuffiette e iniziate ad ascoltare! Sentiamoci su Instagram e se vi va, condividete questa newsletter con qualcuno che pensate possa apprezzarla.
Chiara & Giacomo