Ciao Orecchiabilinə,
dopo le consuete scorpacciate di documentari guardati in stato comatoso durante le feste natalizie, abbiamo deciso di dare a questo numero della newsletter un sentore animale. O qualcosa del genere.
Giacomo vi porterà alla scoperta di un rarissimo animale mitologico italiano con L’Unicorno, una storia tra plastica, start-up e conigliere dismesse. Chiara invece vi porta alla scoperta degli orsi del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise con Orsa Minore. A far da collante al tutto, ci pensa il graditissimo ritorno su queste pagine di Andrea Morbio con StartUp, il bellissimo podcast sulla nascita di Gimlet Media e dell’azienda dei podcast tutta (più o meno dai).
Pronti, partenza, play!
L’Unicorno, Boats Sound per Will Media 🇮🇹
In attesa del momento in cui potremo quotare Orecchiabile in borsa, defraudare i nostri investitori e scappare a vivere come dei nababbi a Porto Sant’Elpidio, mi diletto a leggere di start-up e tech. In fondo da giovane divoravo saghe fantasy e, tra geni malevoli (Elon, non te la prendere), streghe in grado di predirre il futuro da una goccia di sangue e unicorni miliardari, l’epica della Silicon Valley non è poi così diversa da quella di Kryn o della Terra di Mezzo. Con tutto questo popò di materiale, ci sono decine e decine di podcast che seguono questo magma delirante di soldi, pensiero magico e invenzioni assurde. Finalmente ne abbiamo uno anche in Italia.
L’Unicorno ci porta dentro il racconto di Bio-On, la start-up bolognese nata in una conigliera dismessa con l’obiettivo di salvare il mondo dalla plastica. A guidarla troviamo Marco Astorri, un grafico commerciale diventato imprenditore che, dopo mesi di ricerche su internet e un viaggio alle Hawaii, sembrava aver trovato il modo di produrre e commercializzare una sorta di super-plastica biodegradabile, portando la quotazione in borsa della sua azienda a valori impensabili per una start-up italiana. A contrapporsi all’incredibile cavalcata di questo miracolo emiliano, troviamo Gabriele Greco, il gestore di un fondo speculativo newyorchese che decide di dichiarare guerra a Bio-On accusandola di aver gonfiato in maniera assurda i suoi bilanci per farla fallire e guadagnare così un sacco di soldi. Chi vincerà?
Nelle otto puntate de L’Unicorno Fabio Ragazzo e Matteo Liuzzi (già autore di Seveso per Audible) si prendono il tempo di raccontarci con calma la storia aziendale di Bio-On e quella personale di entrambi i protagonisti attraverso una ricca scrittura disegnata per la carismatica voce di Riccardo Haupt. Il racconto è costruito intorno alle interviste ad Astorri e Greco, con i due a presentare la propria interpretazione dei fatti. Rispetto a molti podcast d’inchiesta d’oltreoceano, gli autori de L’Unicorno si astengono dall’esprimere giudizi sulla vicenda, lasciando che siano gli ascoltatori a farsi una loro opinione e a decidere chi tra i due contendenti ha gonfiato di più le sue affermazioni: una scelta peculiare, che paga i suoi dividendi nelle ultime puntate del podcast, rappresentando in maniera fedele la confusione che ancora oggi regna intorno a una vicenda alquanto nebulosa e in cui la verità sembra stare da entrambe le parti.
I processi su Bio-On (perché ovviamente ci sono dei processi) sono iniziati solo da un paio di mesi, e probabilmente per qualche anno non sapremo se siamo stati a un passo da una frode di proporzioni colossali o se abbiamo perso un’altra Olivetti per strada. L’Unicorno è un ottimo e completo compendio per farsene un’idea prima che le tv generaliste si buttino a pesce su una vicenda troppo ricca di personaggi e svolte curiose per rimanere nell’oscuro angolino di noi impallati di tech e dintorni.
🧁 Bonus: l’immancabile servizio di SuperQuark che spiega come funziona la scienza dietro Bio-On
Succede che nei bonus di L’Unicorno volevamo segnalare la prima stagione di un altro podcast bellissimo che abbiamo divorato quasi una decina di anni fa. Però siamo stati battuti sul tempo di un paio di giorni dall’amico Andrea Morbio di Podcastini, che ne ha scritto sulla sua newsletter. Quindi lasciamo direttamente a lui la parola.
StartUp, Gimlet Media 🇺🇸
a cura di Andrea Morbio
Le storie dei fondatori di aziende leggendarie circolano di solito dopo che le aziende in questione sono diventate effettivamente leggendarie. Come ci ricorda Alessandro Barbero le biografie postume dei vari Steve Jobs funzionano come le storie agiografiche delle vite dei santi che erano i "best-seller" del medioevo. Dopo essersi imposti sul mercato e nel nostro immaginario collettivo questi fondatori producono un racconto idealizzato della loro vita e della loro impresa. Questi racconti diventano dei veri e propri miti fondatori.
Nel mondo audio di matrice americana però c'è un podcast che ha fatto un'operazione diversa. A differenza delle agiografie medievali e delle ricostruzioni postume di come sono andate le cose, Alex Blumberg, co-fondatore di Gimlet ha iniziato a raccontare la sua azienda prima ancora che nascesse.
Ascoltare StartUp significa seguire passo dopo passo le avventure e le disavventure di una media company nel momento stesso in cui stanno accadendo. Non pensate al solito garage della Silicon Valley dal quale l'imprenditore visionario racconta di aver iniziato. Alex Blumberg, prima di fondare Gimlet insieme a Matt Lieber è stato per 15 anni un producer della NPR, la radio pubblica statunitense. E prima di lavorare in radio faceva l'insegnante.
🧁 Bonus: per una ricostruzione dettagliata del contesto in cui è nata Gimlet consiglio una puntata di Podcast Revolution di Jonathan Zenti.
Orsa Minore, D’Amico/Barberi/Stazi per RaiPlay Sound 🇮🇹
Con l’arrivo del nuovo anno ho deciso di cambiare vita: lascio tutto. Il mio lavoro da remoto nel mondo digital, la gestione di questa newsletter, la mia comodità domestica fatta di smart TV, Alexa e telecamera Nest per trasferirmi a Camerino a studiare Scienze Ambientali. O almeno questa è stata la mia pacata reazione una volta finito di ascoltare Orsa Minore, un podcast originale di RaiPlay Sound in collaborazione con il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nato da un’idea di Francesca Camilla D'Amico e realizzato in collaborazione con Paolo Barberi e Gianluca Stazi di Tratti Documentari (già autori de Il Sottosopra).
Il podcast da voce ad alcune delle persone che lavorano nel Parco e che da anni si occupano di conservare la fragile popolazione dell’Orso Bruno Marsicano, una sottospecie degli Orsi delle Alpi (quelli a cui tutti state pensando in questo momento) e che è presente solamente in una regione circoscritta dell’Italia centrale, principalmente in Abruzzo. Ad occuparsi della ricerca su questa specie protetta sono per la maggior parte donne, biologhe e ricercatrici, che prestano la loro voce al podcast mettendo in luce grandi capacità comunicative e narrative. Alle loro voci, registrate sul campo, si affianca un sound design che si caratterizza per grande delicatezza e accuratezza, con interviste per la maggior parte registrate sul campo.
La voce appassionata delle biologhe e ricercatrici si fonde con l’ambiente circostante dando all’ascoltatore l’impressione di camminare nel parco, ascoltando il suono fangoso dei propri passi sulla terra bagnata, sentendo scorrere un ruscello in lontananza e cadere la pioggia sopra la propria testa mentre cerca di avvistare un orso in lontananza tra il frusciare delle foglie del cespuglio in cui si è nascosto. Ci si ritroverà così, i catapultati dentro il parco volendo sapere tutto sugli Orsi Bruni Marsicani. Dalle loro abitudini alimentari, fatte di formiche dal sapore del miele e piccoli frutti succulenti, alle loro lunghe, estenuanti e intense sessioni di corteggiamento e accoppiamento.
È proprio quest’ultima parte a interessare in particolare le ricercatrici, che basano la maggior parte del loro lavoro sul monitorare e controllare lo stato di salute delle orse del parco e contare il numero di nuovi cuccioli ogni anno. Questo perché il futuro di questa specie, che ad oggi conta solo una cinquantina di esemplari, è ancora in bilico. La sopravvivenza della specie è finora stata possibile grazie al confinamento all’interno dell’area protetta del Parco, quella biologicamente appartenuta alle loro madri, ma negli ultimi anni alcune orse hanno iniziato a uscire da questo "confine biologico" e partorire in nuovi territori che, però, sono abitati da esseri umani e, quindi, espongono le nuove generazioni di orsi a tutta una serie di difficoltà e pericoli.
Ascoltare Orsa Minore è un piccolo regalo da fare alle orecchie per comprendere che noi siamo solo una delle tante specie animali che abitano questa terra e «sicuramente la più invadente», per citare Daniela D'Amico, responsabile della promozione e comunicazione del parco. Uscito il 26 dicembre dell’anno appena concluso, Orsa Minore ci aiuta a rimettere in prospettiva il nostro ruolo nell’ecosistema e a ricordarci che viviamo immersi in una fitta rete di interconnessioni che vanno conosciute e abbracciate per adeguare la nostra esistenza a quella del resto delle specie animali. Perché il futuro di un ecosistema sano, ho imparato grazie a questo podcast, è quello che non prevede parchi o aree protette ma un territorio in cui tutti gli abitanti vengono rispettati e preservati senza un punto di vista antropocentrico.
🎧 Consigli di ascolto: non perdetevi la quarta puntata, decisamente la mia preferita, dedicata al racconto di come hanno cresciuto in cattività una cucciola orsa. È la tenera e lacrimosa storia di Morena, un’orsa senza mamma, allattata dalle operatrici con la maschera di un orso in volto, per non abituarla agli esseri umani, e che ha mangiato stuzzichini di cervo meticolosamente dissezionati accuratamente e mantenuti al fresco nel freezer. Mi ha fatto piangere, molto, ma forse sono io che sottdurante le vacanze natalizie sono più suscettibile.
🧁 Bonus: C’è un’altra cosa che mi ha fatto piangere, e molto, questo Natale: il film de Le Otto Montagne e uno dei sound editor è proprio Gianluca Stazi di Tratti Documentari. Coincidenze? Io non credo.
🧁🧁 Ri-Bonus: per chi fosse preso bene dal tema, il prossimo podcast da ascoltare è Muso a Muso altro original sugli orsi e i lupi del Trentino sempre su Rai Play Sound. Non l’ho ancora ascoltato ma è già nella mia lista.
⏭ Orecchie a 2x:
Nel mondo dei podcast accadono cose un po’ in continuazione e non sempre riusciamo, per motivi di spazio, tempo o (addirittura) linea editoriale, a segnalarvi tutto quello che vorremmo. Quindi eccovi un po’ di notizie fresche fresche in poche comode parole:
Chiara, guardando distrattamente le stories di qualcuno che segue (e non ricorda chi), è incappata nel quiz su Indagini, l’ormai famoso podcast-ossessione de Il Post. Ha ottenuto un pessimo 53 su 90. Voi? Fatecelo sapere. Ah, e se lo sapete, diteci anche chi è l’autrice. Ci par doveroso menzionarla.
Bene, anche per oggi è tutto. Ora, srotolate i fili delle cuffiette e iniziate ad ascoltare! Sentiamoci su Instagram e se vi va, condividete questa newsletter con qualcuno che pensate possa apprezzarla.
Chiara & Giacomo