Ciao Orecchiabilinə,
siamo infine tornati dalle nostre vacanze, carichissimi di novità da presentarvi con il consueto florilegio di aggettivi entusiasti. Prima di tutto però vogliamo ringraziarvi per aver partecipato in tantissimə al sondaggio che abbiamo lanciato prima dell’estate: molti dei cambiamenti che vedrete nei prossimi mesi vengono proprio dalle vostre risposte.
Per prima cosa siamo super contenti di presentarvi il nostro nuovo sito, decisamente più bellino e ordinato del precedente. Dentro ci trovate anche una sezione con tutti i podcast recensiti fino a ora, divisi per categoria e con le loro belle copertine a invogliarvi all’ascolto. Non dovrete più vagare tra il nostro confuso archivio per trovare qualcosa da ascoltare! L’altra novità grossa invece ve la diciamo in fondo alla newsletter, cosa vi tocca leggerla tuttissima.
Ma ora torniamo a cullare le vostre orecchie con i due podcast di questa settimana. Chiara, la nostra crime resident in carica, vi racconterà di Rumore, il podcast sul caso Aldrovandi che sta or ora scalando le classifiche. Giacomo invece vi porta in una montagna vagamente ansiogena con l’ambiziosa fiction Bagliore.
Pronti, partenza, play!
Rumore. Il caso di Federico Aldrovandi, Francesca Zanni 🇮🇹
Il giorno in cui si è diffusa la notizia della morte di Federico Aldrovandi mi trovavo in un ristorante tra le colline marchigiane dove ero stata trascinata controvoglia. Era il periodo in cui mi mettevo la matita nera nella parte sotto degli occhi, ai polsi avevo bracciali con le borchie e indossavo discutibili vestiti emo-punk. Cosa fosse davvero accaduto in quella notte di tragedia l’ho capito solo anni dopo, negli stessi anni in cui mi interrogavo sui fatti del G8 di Genova e pretendevo conferme sulla morte di Stefano Cucchi. Come me, immagino, molti coetanei, tra cui Francesca Zanni, giornalista pubblicista e podcaster, che ha deciso di raccontare il caso Aldrovandi producendo in maniera indipendente il suo podcast, con la collaborazione di Enrico Bergianti.
Rumore ripercorre in sei puntate la vicenda giudiziaria seguita alla morte del diciottenne Federico Aldrovandi, ucciso durante un controllo di polizia nel settembre del 2005. Francesca Zanni ci guida nella ricostruzione dei fatti di quella maledetta mattina e nel lunghissimo processo che ne è scaturito. Nel racconto viene dato ampio spazio agli intervistati, con la voce di Francesca a fare da collante e dirigere la coralità della storia. La prima puntata si apre con la voce del padre di Federico, Lino, che si intreccia poi nel prosieguo del podcast con quelle degli amici che erano con lui quella notte, dell'avvocato che ha seguito il caso e di tutte le persone che sono stato toccate, in maniera diretta o indiretta, dalla morte di Federico Aldrovandi. La pluralità di voci permette di rendere giustizia, per quanto possibile, a una storia che non è solo una vicenda giudiziaria, ma uno spaccato della società dei primi anni duemila: un’Italia “fresca” dello shock per i fatti di Genova, ma ancora troppo poco sensibile all’idea che le forze dell’ordine possano diventare i perpetratori di violenze immotivate verso civili.
Ascoltando Rumore, infatti, si percorrono due strade: una è quella che racconta cosa significa per una comunità (genitori, amici, giornalisti, avvocati, cittadini) vivere un dramma del genere, mentre l’altra cerca di comprendere le conseguenze di una vicenda così stupidamente assurda, riflettendo su cosa implichi per una società non riconoscere gli errori delle istituzioni e per le istituzioni stesse non ammettere la propria fallibilità. Man mano che il racconto prosegue, il punto di vista si sposta sempre di più dalla vicenda di Federico Aldrovandi fino all’eredità che questo caso ha lasciato negli ultimi quindici anni. L’ultima puntata, forse la mia preferita, ci aiuta a riflettere su cosa è stato fatto negli anni dopo la morte di Federico Aldrovandi per sensibilizzare il mondo civile sul tema della violenza da parte delle forze dell’ordine, guidandoci nei cambiamenti giudiziari che il caso Aldrovandi ha fatto emergere.
Come accennato in precedenza, l’elemento portante di Rumore sono le interviste condotte da Zanni, che in entrambi i filoni sono estremamente ben fatte e montate insieme con evidente cura. Ascoltandole, si vive sulla propria pelle tutto lo spettro delle emozioni che ha investito chi si è occupato di questa vicenda, dall’empatia nei confronti di familiari e amici, fino alla rabbia. La voce di Francesca Zanni è sempre pronta a riportare in carreggiata il treno dei sentimenti, riuscendo a fare in modo che il podcast non deragli mai verso un voyeurismo drammatico o la voglia di dar fuoco al sistema politico-giudiziario. A noi ascoltatori viene lasciato il compito di decidere quale tra questi rumori è quello che ci tocca di più.
🎧 Consigli di ascolto: ho avuto la fortuna di ascoltare le prime quattro puntate di Rumore in anteprima e le ho divorate nel giro di un weekend. Ho trascorso poi i giorni successivi aspettando con grande trepidazione di poter ascoltare le restanti due puntate, che Francesca ha amorevolmente provveduto a recapitarmi nella casella di posta pochi giorni fa. Sono una bomba. Il podcast è ora disponibile dove più vi piace e vi consiglio quindi di far come me e ascoltarlo tutto d’un fiato.
🧁 Bonus: Francesca è anche l’autrice, tra le altre cose, del podcast true crime Irrisolti, un’altra bombetta per gli appassionati del genere.
Bagliore, oSuonoMio 🇮🇹
Vi è mai capitato di sedervi su di un mezzo pubblico, osservare la mandria di adolescenti che si aggrega in grumi di auricolari illuminati dal bagliore azzurrino degli schermi e chiedervi quali effettivamente siano i pensieri che passano dentro quei cervelli forgiati da like e algoritmi? Non ne faccio tanto una questione di decadimento della civiltà occidentale (per quella guardo se mai a certi boomer), quanto di pura curiosità per una vita sociale così vicina e allo stesso tempo così diversa da quella che ho avuto io un paio di decenni or sono.
Come al solito, a dare una mano alla mia scarsa capacità astrattiva ci pensa un podcast. In Bagliore seguiamo Nina, quella che giornalisti privi di immaginazione definirebbero un’“adolescente problematica” e che io mi limiterò invece a chiamare “una ragazza di diciassette anni piuttosto normale”. Incontriamo Nina mentre, dopo essere scappata di casa, si dirige verso il rifugio in alta quota gestito dalla sorella. Per motivi che non mi va di spoilerarvi già nel secondo paragrafo di questa recensione, il viaggio verso il rifugio si trasforma in una lunga avventura notturna, con Nina ad affrontare la montagna armata solo di qualche Goleador.
Grazie all’elaborata scrittura di Gianluca Taraborelli, veniamo catapultati dentro il treno di pensieri con cui Nina affronta la sua lunga notte, aiutata dalle citazioni della catasta di libri che ha letto per provare a capire il mondo che la circonda. È un soliloquio dal sapore quasi teatrale, che ci invita a riflettere sulle nostre vulnerabilità e sul ruolo che la società digitale ha nell’amplificarle, costringendoci dentro una prigione solitaria di rappresentazioni stereotipate e commercialmente accettabili. Nell’algida atmosfera montana disegnata dallo splendido sound design di Emanuele Lapiana, Nina si rivela a se stessa, in una di quelle metamorfosi improvvise che possono accadere solo in una stanca alba adolescente.
Bagliore è un podcast ambizioso, in cui la squadra di oSuonoMio mantiene la rotta autoriale tracciata con i già ottimi Voit e Sete, abbandonando in questo frangente la costruzione di complessi mondi di finzione, per concentrarsi sul mondo interiore di un personaggio. Come già i precedenti lavori, Bagliore si distingue rispetto al resto del panorama audio italiano per le immersive sonorità cinematiche e un uso del linguaggio che galleggia tra lo spettacolo teatrale, il radiodramma moderno e i sentiti “che cringe” che Nina spara con convinzione nei momenti più appropriati. È una strada interessante, che dimostra come al di fuori delle grandi produzioni ci siano spazio e talento per raccontare storie in maniera interessante. Evviva!
🎧 Consigli di ascolto: consiglio di centellinare l’ascolto di Bagliore, prendendovi un quarto d’ora al giorno per prestargli la massima attenzione. La natura quasi teatrale del testo richiede una certa attenzione all’ascolto, che viene ripagata da immagini e pensieri che il podcast vi lascerà in testa.
🧁 Bonus: ascoltando Bagliore ho scoperto che guardare un’ora di gattini al giorno equivale a tenere due frigoriferi accesi per un anno. Mi riprometto di cercare quanto “consuma” un’ora di podcast giornaliera e di farne argomento a favore della sostenibilità dell’audio. Forse.
🧁 Ri-Bonus: Bagliore è finanziato da ITAS, a cui ci sembra giusto dire che gli vogliamo bene per aver lasciato tutta questa libertà ai suoi autori.
🌎 Mondoascolti
Un anno fa più o meno di questi tempi, venivamo invitati da Jonathan Zenti, il santo patrono dei podcast, a partecipare a Mondoascolti, una cosa bellissima che accade durante il Festival di Internazionale. Ogni anno oltre duemila persone si riuniscono dentro un cinema per ascoltare una selezione made in Zenti di audio documentari e podcast provenienti da tutto il mondo, con gli autori presenti in sala a far le chiacchiere e i sottotitoli in italiano proiettati sullo schermo. Tutto questo per dirvi che tra ventidue giorni esatti si riparte con Mondoascolti. Negli ultimi giorni ci è stato permesso di dare una scorsa in anteprima al programma e c’è davvero di che leccarsi i padiglioni auricolari (se qualcuno sa come si fa, ci contatti), con bellezze varie come Camposanto, Fly or Die e Storia del mio nome. Anche se non saremo sul palco a cianciar di podcast e scrittura, potrete trovarci comodamente spalmati sulle seggioline del cinema con le orecchie ben attente.
⏭ Orecchie a 2x:
Nel mondo dei podcast accadono cose un po’ in continuazione e non sempre riusciamo, per motivi di spazio, tempo o (addirittura) linea editoriale, a segnalarvi tutto quello che vorremmo. Quindi eccovi un po’ di notizie fresche fresche in poche comode parole:
Se ci avete immaginati in panciolle su una spiaggia durante questa pausa estiva, avete immaginato bene. Quello che forse non avevate considerato, però, è che grazie a un numero insensato di messaggi su Whatsapp abbiamo lavorato per voi: stiamo organizzando una sere di incontri dal vivo intorno al mondo dei podcast in collaborazione con ZOO, che non è solo un bellissimo caffè/bar bolognese, ma anche una libreria, una galleria d’arte e soprattutto un posto perfetto dove incontrarsi per parlare di podcast. Abbiamo anche una grafica di anteprima, preparata da Pollaz. Intanto, segnatevi questa data: 22 settembre 2022, Bologna.
È di qualche giorno fa la notizia che Iolanda mi nant de nomini è stato nominato al Prix Europa, il più grande premio per audio documentari in Europa. Un applausissimo a Studiolanda, che il documentario l’ha realizzato e al formidabile trio composto da Radio Papesse e Daria Corrias, che ci hanno creduto fortissimo.
Bene, anche per oggi è tutto. Ora, srotolate i fili delle cuffiette e iniziate ad ascoltare! Sentiamoci su Instagram e se vi va, condividete questa newsletter con qualcuno che pensate possa apprezzarla.
Chiara & Giacomo
❤️