Ciao Orecchiabilinə,
come si sta bene nella vostra inbox anche di venerdì! Ogni tanto ci perdiamo nelle nostre avventure al di fuori della newsletter e ritardiamo di qualche giorno nello scrivervi. Però, ecco, ci siamo! Con goduriose news per tutti gli Orecchiabilinə di Genova e Bologna (di più a fine newsletter).
Ma passiamo alle cose serie e ai due succosissimi suggerimenti per le orecchie di oggi: il primo è il podcast-documentario che racconta la seconda esperienza sanremese di Colapesce e Dimartino, raccontatovi da Giacomo, fan numero uno della kermesse (nota di Giacomo: insomma) e poi una dolce, intima e fuffolosa recensione di Sisters, la nuova serie audio di Kaitlin Prest su The Heart, raccontata da Chiara che si sta ancora asciugando le lacrime. «È che ho una cosa nell’occhio», dice.
Pronti, partenza, play!
Bis! Colapesce e Dimartino a Sanremo, Dopcast / Lifegate Radio 🇮🇹
Non so se ve ne siete accorti, ma un mesetto fa c’è stata questa piccola e moderata competizione canora dal poco evocativo titolo di “Festival di Sanremo”. Tra i partecipanti sono tornati in gara Colapesce Dimartino, reduci da due anni di tour, premi e dischi di platino sulla scia di Musica Leggerissima. Come già era successo per la loro ultima partecipazione al festival i due cantautori siciliani diventati duo hanno permesso agli amici di Lifegate Radio di seguirli nella loro avventura e tirarci fuori un un (bellissimo) podcast per la gioia di noi tutti (sanremiani o meno).
Prima di continuare però mettiamo in chiaro una cosa: nonostante voglia molto bene a entrambi, mi rifiuto di scrivere “Colapesce Dimartino” per il resto di questo mio scritto o di trovare centoventisei modi diversi di scrivere il nome del duo. Ho deciso che li chiamerò quindi “C&M”, come se fossero una marca nordica di fast fashion per intellettuali costretti a lavorare controvoglia in un ufficio pubblico.
Bis! è un podcast con più livelli di lettura: come per la canzone che C&M hanno portato a Sanremo, dietro a una facciata di deliziosa scanzonataggine, si celano riflessioni più o meno velate sul ruolo delle aspettative che ci circondano e che, nel loro caso specifico, pesano su chi, dopo un inaspettato successo, decide di gettarsi di nuovo in pasto a un pubblico che non sente interamente suo.
Così, se da un lato ci viene offerta la succosissima opportunità di osservare in prima persona tutto il codazzo di nani e ballerine che gira intorno al carrozzone mediatico del festival, dall’altro sentiamo sulle nostre orecchie la fatica con cui due (quasi) outsider di quarant’anni si immergono in una sfiancante settimana di interviste e comparsate per far sì che la loro musica possa arrivare a più persone possibili.
Nel giro di sette episodi da un quarto d’ora l’uno viviamo con C&M l’interminabile ottovolante sanremiano, passando da momenti di divertimento cazzone con Diego Bianchi e Ornella Vanoni allo stress di chi non riesce (più) a dormire bene lontano da casa, in un alternarsi di risate, tachipirine e il giusto assortimento di ansie.
Bis! è registrato con microfoni binaurali, che hanno la simpatica proprietà, citando Wikipedia, di “riprodurre il più fedelmente possibile le percezioni acustiche di un ascoltatore situato nell'ambiente originario di ripresa dell'evento sonoro”. Praticamente vi sembrerà di essere lì e vi potrete quindi immedesimare per bene con chi deve passare una settimana tra un Malgioglio entusiasta (❤️), host radiofonici dalla simpatia variabile e, udite udite, il Cugino Ufficiale™ di Lady Gaga. L’abile montaggio e la mancanza di narrazione che contraddistinguono tutti i lavori usciti dalle sapienti mani della premiata ditta De Poli / Rip accentuano l’effetto e, a fine podcast, vi sembrerà di aver vissuto il vostro personale Sanremo. Nel bene e nel male.
Cos’altro dire? Bis! è un gran bel podcast, che si ascolta facile facile, ma che, come un’onda che si ritrae dalla battigia (scusate il momento poesia), si lascia dietro una leggera schiuma di riflessioni e pensieri con cui trastullarsi.
🎧 Consigli di ascolto: usate le cuffie! Solo così potrete davvero apprezzare le registrazioni e immergervi nel festival più pazzo e ingessato d’Italia.
Sisters - The Heart, Mermaid Palace 🇺🇸
Immaginatemi con una giacca di tweed, dei pantaloni di velluto a coste marroni e un dolcevita beige. Ho dei boccoli importanti e una postura statuaria: sono l’Alberto Angela dei podcast e sono qui per portarvi con me alla scoperta dei primi anni dieci del duemila, dove tutto è iniziato. Avvicinatevi. Sì, ecco, seguitemi in questa grotta. Proprio qui, tra le macerie dei seminterrati in cui registravano i primi podcaster e una foto sbiadita di un giovane Ira Glass, potete osservare quello che rimane della copertina di The Heart. Reperti archeologici sopravvissuti fino ai giorni nostri lo identificano come il podcast preferito di chi conosceva veramente cosa fosse la “podcast revolution”, al di là di Serial e ben oltre Joe Rogan.
Intorno al 2014, dopo una prima sperimentazione avvenuta con il progetto Audiosmut tra la radio pubblica canadese e una stanzetta newyorkese, Kaitlin Prest e Mitra Kaboli, entrano a far parte di Radiotopia, che proprio in quegli anni aveva appena preso ingenti finanziamenti. Nasce così The Heart, un progetto di audio-arte inizialmente dedicato all’intimità e alla scoperta della sessualità, che nei suoi dieci anni di vita si è poi trasformato in un contenitore sempre più ampio, il cui variegato contenuto ha come tratti distintivi la sperimentazione sonora e la sciamanica capacità di parlare alle viscere dell’ascoltatore. L'importanza di questo podcast e delle sue innovazioni autoriali è tale che si può tranquillamente parlare di un prima e dopo The Heart. Per un riassunto più esaustivo della sua storia potete ascoltate l’episodio “Welcome to The Heart” o l’episodio di Podcast Revolution che Jonathan Zenti, insieme a Valentina Ziliani, hanno dedicato alla sua storia.
Oltre a riscrivere il modo di raccontare con l’audio, The Heart è stato anche il trampolino di lancio per la carriera di chi ci ha lavorato e in particolare di Prest, permettendole negli ultimi anni di lasciare il suo podcast da parte e focalizzarsi su altri lavori (uno su tutti, fondare la sua giustissima casa di produzione, Mermaid Palace). Il motivo per cui sono qui a scrivervi questa lunghissima, ma dovuta, introduzione, è perché Prest è tornata su The Heart e lo ha fatto in grande, annunciando una nuova serie di contenuti incentrati sui suoi rapporti familiari durante il lockdown. La prima stagione, Sisters, è dedicata al rapporto con la sorella Natalie, una cantante jazz con cui ha iniziato a collaborare durante la creazione di Mermaid Palace, e fin dal primo episodio ha superato per importanza qualsiasi cosa stessi già ascoltando (chiedo scusa a Stefano Nazzi). Il fatto è che, oltre all’ammirazione che provo per Prest, qui si parla di sorellanza, un rapporto che mi tocca da vicino, visto che di sorelle ne ho ben due.
Sisters si presenta come una serie in cinque episodi sul rapporto tra due sorelle, ma si rivela ben presto molto di più: è il tentativo bifronte di provare a spiegare cosa significa amare qualcuno che ha problemi di salute mentale (Prest), guardandone la storia sia dal lato chi quell’amore lo da, sia dal lato chi lo riceve. I cinque episodi raccontano cronologicamente la storia del rapporto tra le due sorelle, fatto, come spesso accade, di alti e bassi, di lontananza e riavvicinamenti. Il primo episodio in particolare è una diapositiva delle classiche dinamiche tra sorella maggiore e minore, con l’enorme distanza che le separa nei rispettivi tentativi di sentirsi amate dai loro genitori e la genetica vicinanza che provano quando questi diventano spaventosi adulti fatti di imperfezioni e meschinità. Col proseguire degli episodi si arriva al fulcro della questione: come si ama una persona che fatica ad amarsi? Come si fa a restare attenti a sé stessi quando chi vogliamo bene soffre? E ancora, come si vive senza l’amore dell’altro? Come si impara a essere emotivamente indipendenti quando un legame così grande ci pervade e ci circonda?
Non aspettatevi risposte, nessuno le ha, nemmeno le voci calde, intime e coinvolgenti delle sorelle Prest. Aspettatevi invece un’esplorazione negli abissi della vita di donne adulte che fanno i conti con i mostri marini che le abitano, con intense e frequenti risalite in superficie tra risatine, canticchiamenti, parole affettuose e pure una convention su Jem e le Holograms. Se avete una sorella (o un fratello) potete provare a trattenere il groppo in gola che si formerà all’ascolto, ma sappiate che vi toccherà commuovervi. Ma Sisters è, ovviamente, anche molto altro: è un bignami delle dinamiche relazionali tra fratelli e sorelle, è un trattato sulle conseguenze psicosociali che la pandemia ci ha lasciato, una visione intima su un problema ampissimo come quello della diagnosi della salute mentale, è l’ologramma di una generazione che non può non fare i conti con l’estrema consapevolezza dei propri limiti. Su tutto, è un podcast imperdibile per chiunque sia sensibile alle storie familiari e all’infinita rete di connessioni che creano con le persone che siamo nel mondo.
🎧 Consigli di ascolto: non ascoltatelo in aereo con le AirPods come ho iniziato a fare io, perché in tal caso dovreste riascoltarlo per non perdervi la qualità dell’audio.
🧁 Bonus: questo episodio di The Heart che rimane uno dei miei preferiti di sempre.
🤜 Chiusura auto-promozionale.
Dopo una breve pausa per raccogliere le idee, ci siamo rimessi ad organizzare eventi in cui incontrarsi, ascoltare cose belle e volersi bene. Agli imperdibili Giovedì Podcast bolognesi abbiamo deciso di affiancare Pss! Pss!, una rassegna di ascolti nella tana genovese di Giacomo.
I prossimi appuntamenti sono:
23 Marzo: Pss! Pss! in un luogo magico di Genova con ascolto integrale del delicato Iolanda e chiacchiere assortite con le autrici (qui tutte le info)
30 Marzo: Giovedì Podcast a Bologna, con puntata live di STRANO Podcast insieme a Giada di Nuda&Cruda e al vostro duo di scribacchini preferiti (registrazione graditissima).
Bene, anche per oggi è tutto. Ora, srotolate i fili delle cuffiette e iniziate ad ascoltare! Sentiamoci su Instagram e se vi va, condividete questa newsletter con qualcuno che pensate possa apprezzarla.
Chiara & Giacomo