Ciao Orecchiabilinə,
bentornatə su Tuttorecchie, la nostra rubrica bi-settimanale in cui lasciamo a ospiti di tutto rispetto il compito di titillarvi le orecchie con contenuti audio da loro accuratamente selezionati.
Vi scriviamo dalla nostra roccaforte berlinese, città in cui in questi giorni si è tenuto il Prix Europa, ovvero il più importante premio europeo per tutto ciò che gira intorno all’audio (e a cose di cui niente sappiamo come la TV e il resto dei media). In gara c’erano tre opere italiane: Sparizioni di Riccardo Fazi e Claudia Sorace nella categoria Radio Fiction, Vox In Bestia nella categoria Radio Music e Ti Racconterò di Me di Marco Stefanelli a competere per il miglior radio documentario europeo.
È proprio a Marco che abbiamo chiesto di essere nostro ospite questa settimana, raccontandoci dei documentari che più hanno catturato la sua attenzione durante i serratissimi quattro giorni di ascolti del Prix. Con infinita disponibilità e invidiabile capacità scrittoria, Marco ha selezionato e recensito per voi tre opere diverse e bellissime. Grazie alla collaborazione con le autrici, siamo felicissimi di offrirle alle vostre orecchie insieme ai necessari sottotitoli in inglese (sempre che voi non parliate correntemente croato, spagnolo e finlandese).
Prima di lasciare la tastiera a Marco, concedeteci però qualche parola sul suo lavoro e, nel caso non l’abbiate già fatto, cliccate sul bottone qui sotto per non perdervi i prossimi numeri della nostra fantastica newsletter.
Ti Racconterò di Me, Marco Stefanelli 🇮🇹
Cosa succede se armi le studentesse di una scuola superiore romana di microfoni e registratori e le accompagni nel processo di registrazione e scrittura di un racconto sonoro? Succedono tredici minuti di magia, in cui quei crudi e a volte un po’ informi sentimenti dell’adolescenza riescono a toccare le corde anche del più rinsecchito dei boomer.
Ti Racconterò di Me è il coinvolgente radio documentario che Marco ha realizzato insieme a quattordici studentesse della IIA dell’IISS Piaget-Diaz. In uno spazio protetto fatto di coperte, luci calde e un solitario microfono acceso a garantire l'anonimato di chi parla, queste giovani autrici hanno registrato le loro riflessioni sul mondo che le circonda. In un secondo tempo hanno ricomposto questo mucchio di pensieri sparsi in un unico racconto, riuscendo a distillare dalle loro esperienze comuni l’essenza di quello che vuol dire essere adolescente.
Ascoltando questo pezzo perfino sulla guancia destra di Giacomo, solitamente stoico e impassibile, sono colati un paio di lenti lacrimoni di commozione.
Fly or Die, Marta Medvešek 🇭🇷
È possibile per un’autrice indipendente vincere, con uno dei suoi primi lavori, il premio più importante per il radio documentario europeo? A quanto pare sì, se la storia che racconti fa emozionare, riflettere e anche e soprattutto tanto tanto ridere.
Provate a immaginare per un momento di essere seduti in una stanza semi buia insieme al gotha del radio documentario europeo: decine di autori pronti a presentare le loro produzioni intense e dure su omicidi, violenze sessuali e attentati terroristici, e a un tratto, dalle casse, sentite venir fuori un ta-ta-ta-ta-ta-ta rapido e preciso. Quelli che state ascoltando non sono però, almeno per una volta, colpi di pistola o di fucile, ma i battiti rapidi di un becco di cicogna! Pura poesia!
In Fly or Die c’è molto di più della storia d’amore tra Stephan, un bidello della provincia croata, e Malena, una cicogna che l’uomo trova ferita quasi trent’anni fa, e di cui si è preso cura fino ad oggi. In questo, che è senza ombra di dubbio il miglior radio documentario presentato al Prix Europa 2021 troverete riflessioni sulla responsabilità delle azioni umane e sulle loro conseguenze, sull’etica della narrazione giornalistica nell’era del clickbait journalism (del giornalismo acchiappa click), sullo spazio lasciato alle narrazioni contraddittorie e indipendenti nei palinsesti dei grandi broadcaster europei. Fly or Die è il più bel radio documentario del 2021 eppure non è mai andato in onda su alcuna radio del vecchio continente.
Una Placa En Mi Pueblo, Isabel Cadenas Cañón 🇪🇸
Quante volte, camminando per le città che abitiamo quotidianamente, il nostro sguardo viene attratto da un particolare che non avevamo mai notato prima: un giardino nascosto tra i palazzi, un ultimo baretto sincero in mezzo ai locali aperti dall’ultima ondata di gentrificazione, una targa commemorativa piazzata alta su un muro?
La storia di Una Placa En Mi Pueblo parte proprio da qui, da una targa su un muro di Basauri cittadina del País Vasco nella quale Isabel, l’autrice di questo documentario, è nata. Una targa di cui Isabel non si era mai accorta, e che pure ricorda uno degli eventi più importanti delle prime lotte femministe nel País Vasco e in tutta la Spagna: “le 11 di Basauri”. Un fatto storico di cui nessuno oggi, a quanto pare a Isabel, serba memoria o ha voglia di parlare.
Una Placa En Mi Pueblo è una storia di donne, di libertà, di lotta e di silenzio pubblicata all’interno di De eso no se habla un podcast stupendo con audio in spagnolo e sottotitoli in inglese che se ancora non conoscete dovete assolutamente iniziare ad ascoltare… magari partendo proprio da questo episodio incredibile!
When My Father Went Blind, Reetta Arvila 🇫🇮
Attenzione: il testo in inglese lo trovate a questo link
E dopo due consigli di ascolto tutto sommato allegri concedetemi una produzione dalle atmosfere più cupe. Con When My Father Went Blind siamo in Finlandia e, come suggerisce il titolo del lavoro, la giovane autrice Reetta Arvila ci mett e davanti a un tema forse un po’ abusato per il mondo dell'audio: la cecità, nel caso specifico quella del proprio padre.
Perché allora vi consiglio di ascoltare questo documentario? Innanzitutto per l’utilizzo del suono e per le scene immaginifiche che Reetta ci propone, e poi per i tanti piani del racconto, per l’intimità delle interviste, per la dolcezza e la ritmicità della voce di Kari, il padre di Reetta, che mi ha rapito e affascinato.
Marco Stefanelli è autore indipendente di passeggiate sonore, racconti audio e progetti di sound art. Nel 2012 ha issato la sua prima antenna FM sotto il sole della Capitanata foggiana e da allora ha sempre amato la radio. Se volete scoprire cosa fa, visitate il suo sito.