Ciao Orecchiabilinə,
Sì, ci eravamo salutati dandoci appuntamento nelle vostre caselle di posta per l’8 luglio, e così sarà. Quello che non vi avevamo ancora detto, invece, è che da luglio parte un nuovo esperimento nell’universo Orecchiabile, ovvero “Tuttorecchie”, una rubrica che uscirà nei giovedì off in cui non siamo noi a scrivere ma lasciamo spazio ogni volta a un guest contributor, per raccontarci cose intorno all’audio e ai podcast. E noi, appunto, siamo tutt’orecchie insieme a voi.
Abbiamo deciso di inaugurarla con un nuovo Starter Pack, un kit che aiuta gli ascoltatori a districarsi nei meandri di un podcast che non hanno ancora mai sentito. Dopo quello su Barbero, è la volta di Cemento che, tra l’altro, abbiamo recensito nell’ultimo numero della newsletter. Lo hanno infiocchettato e confezionato Angelo Zinna e Eleonora Sacco, che del podcast sono gli autori.
Cemento è un podcast che prova a raccontare una parte di mondo ancora poco esplorata - i territori dell'ex Unione Sovietica - attraverso le curiosità storiche e culturali scoperte da Angelo ed Eleonora. Dallo stato-non-stato della Transnistria alle vette del Tagikistan, hanno attraversato quest’area a cavallo tra due continenti nel corso di tre stagioni, cercando di mostrare quanto sfaccettato sia il mondo post-sovietico.
L'idea nasce a fine 2019, quando, durante una lunga telefonata Bishkek (Kirghizistan) - Milano, Angelo e Eleonora scoprono una passione in comune per luoghi quasi più difficili da pronunciare che da raggiungere. Nel corso di un anno, quindi, hanno deciso di sperimentare con un nuovo format per raccontare i motivi che li spingono a tornare a Est, anno dopo anno (salvo pandemie).
Ecco qui i cinque episodi chiave:
01.02 - Viaggi brutali
Nella seconda puntata di Cemento abbiamo parlato di architettura, di fotografia e del rinnovato interesse per l’estetica modernista che associamo alle città sovietiche. Se anche voi avete notato una presenza crescente di edifici brutalisti su Instagram, questa è la puntata da ascoltare. Dopo aver visto come con il termine “Nuovo Est” alcune organizzazioni culturali stiano cercando di aggiornare l’immagine dei paesi dell’ex blocco orientale, ci siamo chiesti da cosa derivi l’attenzione per qualcosa di nuovo ha ben poco: gli edifici di cemento del dopoguerra.
01.08 - La montagna delle lingue
Che sia gesticolare come un forsennato con i camionisti tagichi, confondere i bigliettini con su gli ideogrammi con cui ti hanno scritto “bagno”, “stazione”, “senza carne” o ascoltare monologhi di ore in russo di una babushka russa in cerca di compagnia - in viaggio tutto è lingua, ed è impossibile non comunicare.
In questa puntata abbiamo avuto l'opportunità di fare una lunga chiacchierata con Francesco Peri, uno dei pochissimi (forse l'unico) traduttori italiani a tradurre dal georgiano.
02.02 - Il lago che era
Fino agli anni '60, il lago d’Aral era il quarto lago più grande al mondo. Era la massa d’acqua che dava all’Unione Sovietica fino al 15% del suo pescato, ci lavoravano decine di migliaia di persone. Nonostante questo, a Stalin e agli ingegneri idraulici sovietici l’acqua del lago sembrava “sprecata”. Vi raccontiamo l’incredibile vicenda del Lago d’Aral, uno dei più grandi disastri ecologici di tutti i tempi.
02.04 - La Transnistria esiste
Pensate di avere un passaporto col quale non si può viaggiare. Una valuta che non si può cambiare. Di attaccare francobolli a cartoline che non si possono spedire. E di vivere in uno stato che non è riconosciuto da nessuno. O quasi. Per essere più precisi immaginate di vivere in un paese riconosciuto solamente dall’Abkhazia, dalla Repubblica del Nagorno Karabakh e dall’Ossezia dell’Sud, cioè tre stati a loro volta non riconosciuti quasi da nessuno. Parliamo, ovviamente, della Transnistria.
03.02 - Pankisi
"Pankisi è luoghi turbolenti. Pankisi è particolarmente famosa tra chi cerca armi speciali: fucili da cecchino, tutto ciò che spara con silenziatore, dispositivi per visione notturna…"
Scriveva così sulla Novaya Gazeta la giornalista russa Anna Politkovskaja. Era il 14 ottobre 2002. La valle di Pankisi dista poco più di 150km da Tbilisi e una trentina dalla Cecenia. Nel 2001, finisce sui giornali di tutto il mondo. La Georgia viene pubblicamente accusata dalla Russia di favoreggiamento del terrorismo internazionale perché quella valle, abitata oggi da circa 6.000 anime, sembra sia diventata il quartier generale dei più ricercati terroristi ceceni e caucasici. Raccontiamo un pezzetto del grande caos di guerre, conflitti, proteste e rivolte che hanno insanguinato il Caucaso negli anni ‘90 e primi anni 2000.
Cemento oltre a essere un bel podcast ha anche un sito molto bello e una newsletter che è ancora meglio: Cemento Armato. Ed è tutto merito di Angelo Zinna e Eleonora Sacco.
Ti è piaciuto quello che hai letto? Condividilo con i tuoi amici, o faccelo sapere nei commenti!